Il breve incontro con Pietro Asci ci ha portato a scoprire il Presidio dei mieli dell’Appennino Aquilano. Una produzione che avviene partendo da un’altitudine minima di 850 metri e che è condivisa da un gruppo di una decina di apicoltori. Due mieli sono monofloreali e provengono da altrettante aree vocate sul versante aquilano del Gran Sasso per quanto riguarda la santoreggia e nell’area marsicana del Massiccio del Sirente Velino per la stregonia. Il miele di santoreggia ha un colore ambra chiaro, tendente al giallo verde quando è liquido e al grigio-verde se cristallizzato. Ha una consistenza morbida e piacevole in bocca. Viene ricavato dalla Santureja montana un piccolo arbusto della famiglia dl timo caratterizzata da un profumo più intenso. La sua stagionalità è legata alle piogge di fine luglio. Se l’estate è siccitosa già a fine autunno il prodotto è esaurito. Viene consumato sul pane o per insaporire tisane. Il miele di stregonia è caratterizzato un colore più chiaro, rimane liquido a lungo non cristallizzando e ha un sentore lievemente floreale. La stregonia è un arbusto che arriva ad altitudini molto elevate, sfiorando i 2.000 metri. Fiorisce tra maggio e giugno regalandoci piccoli fiori gialli.
Oltre ai monoflora gli apicoltori realizzano un millefiori di montagna, prodotti sui pascoli, dai profumi e dai sentori caratteristici. Tra le piante che concorrono alla sua produzione possiamo trovare Eryngium, Marrobio, Verbasco, Issopo, Stachys, Odontites, Timo Serpillo ecc.
La qualità del miele è eccellente poiché nella zona non esistono attività agricole o zootecniche intensive ma solo esperienze a basso impatto ambientale. La vegetazione spontanea è quindi ricca di specie e l’ambiente non è inquinato. L’altitudine è direttamente connessa alla ricchezza di biodiversità.
L’attività degli apicoltori non è ancora diventata fonte di sostentamento esclusivo per le loro famiglie ma rimane sempre un lavoro secondario. Il prodotto ha un mercato locale ed esiste un punto vendita dedicato.
I produttori del Presidio con il loro impegno mantengono viva e tutelano la biodiversità dei pascoli montani.