top of page
ITA_SF_presidio___frase_-_Mieli_di_alta_montagna_alpina_V.jpg

Leggi la presentazione del Presidio Slow Food Miele di alta Montagna alpina: 


presentazione.presidio.mieledialtamontagnaalpina

I produttori del miele di alta montagna alpina trentini


Iniziative in programma :

 

Gli apicoltori del 𝙋𝙧𝙚𝙨𝙞𝙙𝙞𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙞𝙚𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙡𝙩𝙖 𝙢𝙤𝙣𝙩𝙖𝙜𝙣𝙖 𝙖𝙡𝙥𝙞𝙣𝙖 in questi giorni hanno portato le api nelle loro postazioni nelle diverse vallate del Trentino. Una primavera difficile e un'estate fino ad oggi altrettanto preoccupante: stiamo incontrando i protagonisti del Presidio per farci raccontare come, con tenacia e passione, stanno affrontando la situazione per garantire anche quest'anno un miele di altissima qualità e i servizi ecosistemici, a favore della biodiversità, che le api riescono a fornire.

25 luglio 2024: Sergio Angeli

 

Sergio Angeli quest’anno non ha portato le api in alta montagna, ridimensionando la propria attività apistica a causa delle difficoltà della stagione. Ma dal suo osservatorio di professore di entomologia alla Facoltà di Scienze agrarie, ambientali e alimentari della Libera Università di Bolzano ci propone alcune riflessioni sull’importanza del miele di alta montagna alpina. Un miele che è un distillato di tutta la montagna, capace di racchiudere l’ampio spettro di biodiversità di essenze che popolano pascoli e boschi in altitudine. Anche tra i produttori questa consapevolezza si sta rafforzando e sempre più il miele di millefiori di montagna viene considerato come il più rappresentativo del territorio. Un miele quindi di qualità e come tale lo percepiscono sempre più anche i cittadini. Stagioni difficili come quella che si sta concludendo dimostrano come produrre questo miele è sempre più peculiare, ma si sta anche capendo che la quantità non può essere il modo di condurre le api, bensì è necessario guardare alla qualità. L’esperienza in montagna ci testimonia anche l’importanza di un ambiente pulito per il benessere delle api, in alta montagna le famiglie stanno bene. Nonostante le temperature più rigide l’ottima biodiversità dei pollini determinata dalle numerose fioriture, fa sì che le famiglie si rafforzino. Il Presidio diviene quindi una testimonianza non solo della qualità del miele e dell’impegno dell’apicoltore ma anche del benessere animale. Auspico quindi che il numero di aderenti vada ad allargarsi, per fare sempre più massa critica.

24 luglio settima puntata: Matteo Andreatti di Gocce d'oro

​La stagione estiva 2024 è stata molto breve. Abbiamo portato le api in montagna verso fine giugno e la stagione si è appena conclusa, ma se contiamo i giorni di bel tempo e caldo le giornate di raccolta si riducono a una decina. Tuttavia l’annata in montagna, certamente non tra le migliori, non è stato nemmeno così negativa rispetto alla primavera. Da marzo a maggio infatti le produzioni di tarassaco, acacia e millefiori primaverili sono state fortemente compromesse dalle piogge. Le nostre postazioni estive sono sul passo Redebus, tra la Val dei Mocheni e l’altopiano di Piné, e nell’area di Malga Stramaiolo. Nella prima le api bottinano millefiori con presenza di rovo, lampone e qualche melata, nella seconda rododendro.Dopo Vaia il nostro rododendro è ormai da considerare un misto lampone, dato che in ampie aree di bosco schiantato sta crescendo questa pianta pioniera, secondo noi dando un valore aggiunto al nostro miele. Finita la stagione apistica in montagna ora ci concentriamo sulle attività del nostro agriturismo che si svolgono tutto l’anno ma che nelle prossime settimane si intensificheranno. Proponiamo fattoria didattica per famiglie e bambini, laboratori dedicati al mondo del miele e delle piante officinali, aperitivi con i nostri prodotti. Un modo per far cultura del cibo buono, pulito e giusto per turisti e residenti e per far conoscere il valore anche del miele di alta montagna alpina.  Anche il nostro negozio a Piazze non è solo un luogo di vendita, ma un punto dove creare continue occasioni di spiegazioni e racconto sul mondo del miele e delle piante officinali. Mia madre è insegnate e questa passione verso la trasmissione del nsotro lavoro e del mondo delle api ci caratterizza: durante l’anno sono numerosi gli interventi didattici anche nelle scuole. Infine è sempre un grande successo anche la casetta “Beewellness”, un luogo dove rilassarsi cullati dal ronzio delle api e coccolati dal profumo della propoli e della cera.

20 luglio settima puntata: Andrea Zanini

Ho un legame speciale con il luogo in cui porto le api in estate. Ho solo 12 arnie ma fin da quando ho iniziato a fare apicoltura mi sono ripromesso che le avrei sempre portate in Val Maleda. Per me è un posto del cuore, legato ai ricordi della mia infanzia, alle gite con i miei genitori e, già allora, a queste distese bellissime di rododendro fiorito. Si tratta di una valle laterale della Val di Rabbi, sopra Malga Stablàz, a 1.800 metri, qui c’è un luogo che viene chiamato “la busa”. Ed è qui che anche quest’anno, verso il 20 di giugno, ho portato le api da Terzolas dove le tengo in primavera, a circa un’ora di macchina. Ho ritardato lo spostamento in montagna di qualche giorno, negli anni caldi le porto anche a inizio mese, a causa del meteo e delle temperature molto basse che hanno ritardato la fioritura del rododendro. Dopo un avvio difficile nelle ultime due settimane, con il caldo e il bel tempo, le api stanno portando un buon quantitativo di nettare, bello chiaro. Attualmente la fioritura è sui 2.000 metri, entro la prossima settimana salirà anche fino ai 2.400/2.500 per poi concludersi la stagione in altezza. Gli abitanti delle nostre valli conoscono il lavoro della montagna, la fatica e i rischi che produzioni a queste altezze comportano, siano di miele o di formaggio, e sono quindi generalmente attenti alla qualità del prodotto. Più difficile con i turisti e coloro che arrivano dalla città ai quali va spiegato e raccontato per far capire qual è il valore del vasetto di miele. Dà soddisfazione che anno dopo anno il turista al quale ho spiegato il mio miele e il mio lavoro torni ad acquistarlo o me lo ordini da casa, dimostra come noi apicoltori in primis dobbiamo impegnarci nell’educare alla conoscenza di questo mondo.

16 luglio 2024 sesta puntata: Martina Conci dell'Azienda Agricola Grum

Le nostre postazioni di montagna sono in Valle di Bresimo, piccola valle laterale della Val di Non. Luca, mio marito, le ha portate tra il 20 e il 25 giugno, una decina di giorni in ritardo rispetto agli altri anni. Ma a metà giugno abbiamo fatto un sopralluogo e la fioritura del rododendro era ancora molto indietro a causa del meteo. In questi giorni di caldo e bel tempo le api stanno portando qualcosa, pochissimo rispetto all’anno scorso, che rimane un’annata eccezionale, ma comunque in quantità di sicuro ridotta anche in confronto a un’annata media. Il rododendro è ancora fiorito e le api resteranno in postazione fino a fine mese circa. Sono situate sotto la Malga Bordolona, a circa 1.500 metri, da dove possono raggiungere diversi pascoli, compresi quelli di malga Preghena e Binasia. Durante l’anno le api sono a Vervò, a circa 1.000 metri dove abbiamo la nostra azienda agricola o nel fondo valle a Mezzolombardo. Anche la primavera è stata difficile a causa delle piogge e del freddo. L’anno scorso avevamo portato le api sul tarassaco sugli Altipiani Cimbri a Lavarone ma quest’anno le nevicate tardive hanno ricoperto il tarassaco quando stava già fiorendo. Si è prodotta una modica quantità di tarassaco qui in Val di Non grazie agli interventi che realizziamo nell’ambito del servizio impollinazione con i contadini delle cooperative melicole.

In questi otto anni in cui facciamo mercati e incontriamo i clienti abbiamo certamente visto un leggero miglioramento nella conoscenza del miele ma il lavoro è ancora tanto da fare. Esiste poi un certo pregiudizio verso i meli della Val di Non legato all’immagine di una valle in cui la melicoltura porta una quantità esagerata di chimica. In realtà ciò non ha ripercussioni sul miele, negli ultimi anni c'è sempre una maggiore attenzione e sensibilizzazione sull'argomento.

​15 luglio 2024 quinta puntata:  Claudio Chini

Quest’anno devo descrivere una situazione abbastanza drammatica. Nei mesi non estivi Il mio apiario è a Cles, prima di portare le api in montagna di solito smielavo uno o due quintali (anche tre in alcune annate) quest’anno, invece, zero. Sono salito in montagna con le api il 25 giugno, la prima settimana la bilancia retrocedeva. Adesso che il clima è migliore le api lavorano, non portano tantissimo, portano 2-3 kg al giorno salvo le giornate in cui piove. In realtà bastano pochi giorni di caldo e bel tempo e il nettare raccolto può essere tanto, ma sarà comunque un’annata difficile. La maestra che mi ha introdotto al mondo delle api era tedesca e da lei ho ereditato l’uso della cosiddetta arnia tedesca, molto più adatta alle fioriture di montagna. La postazione è proprio in fondo alal Valle di Rabbi, in località Plan, dove porto le mie api tutte le estati da più di vent’anni. Qui, a circa 1.300 metri, ho quindici famiglie, altre le porto in Vigolana, a Centa San Nicolò, sul castagno, mentre alcune sono a Cles. Per tutta la primavera ho dovuto nutrire le api e non c’è stata alcuna produzione di acacia o di tiglio, che in zona è abbondante verso Mostizzolo.

Sono stato un insegnante per tutta la vita e credo che ci sia ancora tanto lavoro da fare per trasmettere la conoscenza del mondo delle api. Ho sempre cercato di far capire quanta cura e fatica ci sia dietro alla produzione di un chilo di miele, dal lavoro delle api e delle centinaia di migliaia di voli necessari per portare pochi grammi di nettare, alla dedizione dell’apicoltore che deve nutrire le api, trattarle, spostarle, per poi dedicarsi al miele, a farlo maturare, confezionare, distribuirlo. Se noi apicoltori per primi riuscissimo a trasmettere tutto questo impegno forse si comprenderà il vero valore di un miele artigianale e ancor più di un miele di montagna.

13 luglio 2024. Quarta puntata: Ciasa doParè di Alessandro Suffritti e Aurora Brunel

Le nostre api sono già ad un’altezza medio alta tutto l’anno, sia qui a Soraga in Val di Fassa, dove abbiamo il nostro agriturismo, sia a Falcade, infatti, siamo sopra i 1.300 metri. In estate le portiamo ancora più in alto, in due postazioni differenti: a Passo San Pellegrino a1.980 metri e al lago forte Buso che si trova verso Passo Rolle ad un’altezza di 1.740. Abbiamo scelto di differenziare le postazioni da una parte per tutelarci da eventuali sfortune legate a temporali e grandine, ma anche per la diversità delle fioriture.  In Val Ceremana siamo a un’altitudine inferiore e in un luogo ricco di rododendro. A Passo San Pellegrino, invece, ci inseriamo nell’ecosistema creato dalle malghe e dall’alpeggio. Siamo nell’area delle Malga Col de Mez, Malga Boer e Malga San Pellegrino, qui le vacche pascolando tolgono gli arbusti e le essenze sono quelle tipiche dei prati non sfalciati ma mantenuti dalle vacche. Tra l’altro a Malga Col de Mez  e a Malga Boer viene prodotto il latte che diverrà Puzzone di Moena di malga Presidio Slow Food per il Caseificio di Predazzo e Moena. A Malga Col de Mez, inoltre, portiamo le nostre 3 grigio alpine, razza autoctona Presidio Slow Food, in asciutta.

Dopo una stagione primaverile in cui abbiamo prodotto circa un quarto rispetto all’anno scorso del nostro “Miel da Ciasa”, abbiamo portato le api in alta montagna verso la metà di giugno, nonostante il freddo, infatti, il rododendro aveva una bella fioritura. In montagna nel 2023 abbiamo assistito a una stagione particolarmente positiva. Secondo gli anziani del luogo bisogna tornare indietro di 60 anni per ricordarsene una simile.

Quest’anno l’inizio stagione è stato sfavorito dal meteo ma il sole e il caldo di questa settimana hanno permesso una produzione in linea con la media e anche per i prossimi giorni dovrebbe proseguire il bel tempo che permetterà alle api di proseguire nella raccolta.

10 luglio 2024.Terza puntata: Francesco Mezzo

Porto le api in varie zone del Trentino in questo periodo per inseguire diverse fioriture. Attualmente ho cinque postazioni in montagna tra la Valsugana, l’Altopiano di Piné e la Val Rendena. Il meteo ha penalizzato completamente la produzione sia nelle fasi iniziali che in questi ultimi spiragli di stagione. Ci sono anche delle belle importazioni, ad esempio sul lampone, ma poi arriva qualche giorno di brutto tempo e le api consumano tutto per la propria sopravvivenza.  E il bel tempo dura troppo poco per garantire una buona produzione che a sua volta non venga, in gran parte, usata come nutrimento dalle api stesse. Sono riuscito a produrre qualcosa sul castagno e sul lampone, negli ultimissimi giorni ho avuto un buon riscontro sul rododendro ma le altre fioriture di montagna purtroppo sono state inconsistenti: niente tiglio, pochissima melata. L’anno scorso la stagione era partita male con siccità e maltempo ma poi a giugno si erano aperte delle bellissime fioriture. Quest’anno invece il meteo ha penalizzato anche giugno e luglio, confermando una primavera molto difficile durante la quale sono riuscito a produrre solo 2 chilogrammi di acacia per alveare. D’altra parte lo vediamo anche guardandoci attorno lo stress a cui sono sottoposte le piante. In Valsugana le acacie, una volta finita la fioritura sono ingiallite perdendo talvolta anche le foglie, è un problema che ha toccato anche tutto il settore agricolo come le mele e la viticoltura.

Stagioni come queste ci dovrebbero insegnare quanto sia importante, per i cittadini, conoscere il mondo del miele e saper riconoscere quello di qualità, per riacquisire la consapevolezza del legame del miele con i cicli e le stagioni della natura. Probabilmente di una stagione apistica che ha portato a così scarse produzioni nel nostro paese, non ci si renderà nemmeno conto, trovando comunque anche l’anno prossimo gli scaffali pieni di miele, di provenienza estera talvolta di scarsa qualità o addirittura contraffatto.  Sarebbe invece importante capire che la disponibilità del miele può variare di anno in anno, anche in base alle singole fioriture, e come questo ci racconta delle interazioni negli ecosistemi che ci circondano.

06 luglio 2024.Seconda puntata: Francesco Moratti in Val di Sole

La stagione sta finendo perchè verso il 20 di luglio si tirano via i melari, in agosto la produzione sarebbe troppo ridotta e sufficiente solo per nutrire le api, il surplus che possiamo prendere noi apicoltori va a esaurirsi negli ultimi giorni di luglio. Purtroppo a causa del meteo è stata una stagione molto negativa. Fino ad ora ne ho prodotto più o meno un terzo rispetto al solito e mi ritengo fortunato. Con il cattivo tempo chiaramente le api non possono volare e bottinare, le fioriture vengono dilavate e rovinate, teniamo presente che non basta che torni il bel tempo dopo un temporale forte ma è necessario qualche giorno prima che i fiori inizino di nuovo a dare nettare in quantità sostanziosa. Arriviamo da una primavera altrettanto difficile, è da marzo il che il tempo rende difficile la produzione, spesso è proprio la stagione di montagna permette di raccogliere qualche risultato. Le previsioni indicano bel tempo per i prossimi 15/20 giorni, se fosse così qualcosa si recupera. Non è il mio lavoro principale, ma è comunque difficile vedere il lavoro di tanti mesi ridotto a un risultato così limitato, ma questa è l’apicoltura, la passione ti spinge ad andare comunque avanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ho portato le api qui in Val di Sole tra i 1.400 e i 1.700 metri, nella zona di Malga Sadron e di Malga Valpiana. In quest’ultima come associazione apicoltori abbiamo una stazione di fecondazione delle api, un servizio gratuito che mettiamo a disposizione dei nostri soci per migliorare la qualità delle api.
In annate come questa cerco di razionare la distribuzione del miele in modo da andare ad accontentare tutti coloro che me lo chiedono. Quello che registro di positivo è che negli ultimi anni è cresciuta la conoscenza del miele di qualità e del miele di alta montagna da parte dei cittadini. Ciò è dovuto all’impegno degli apicoltori che sono sempre più impegnati nel fare incontri, degustazioni e creare occasioni per spiegare il prodotto e riconoscerne la qualità.

05 luglio 2024. Prima puntata: Iniziamo con Mauro Villi dalla Val Rendena

"Sono fiducioso nei prossimi 15 giorni che ci accompagnano verso la fine della stagione del miele di alta montagna, pare che l’alta pressione che è prevista possa permetterci di salvare la stagione, comunque molto compromessa da un inizio difficile. Ho portato le api in quota lo scorso 26 giugno, con molto ritardo rispetto al solito. Negli anni passati, infatti, l’alpeggio per le mie api durava dal 10 giugno ai 10 luglio, ma quest’anno le lascerò fino a fine mese, sperando di poter poi gestire il ripopolamento per affrontare l’autunno e l’inverno. La mia postazione di montagna è a Madonna di Campiglio, a 1.600 metri, su terreni dell’ASUC di Fisto. Le porto qui dal Spiazzo Rendena, a circa 650 metri, dove la primavera è stata disastrosa. Sulle fioriture di erica e di tarassaco non si è prodotto nulla e anche per tiglio e castagno siamo ai minimi, per tutta la primavera ho dovuto nutrire le mie api. Sono salito questa mattina a Campiglio per monitorare la situazione, tornerò martedì a vedere i risultati di questa settimana. Fino ad oggi in una giornata le api portavano anche 2 kg di miele, ma poi con la pioggia è stato consumato praticamente tutto. Il rododendro è bellissimo e le api sono sane, speriamo nei prossimi giorni di bel tempo. Un anno va bene e due no, sarebbe impossibile vivere solo di questo, certamente è la passione che mi spinge a insistere comunque, cercando anche di trasmettere alle persone il valore di questo miele e il concetto proprio di Slow Food che se ti nutri bene è il tuo corpo, la tua salute, e il tuo territorio a guadagnarne".

 

Archivio

Venerdì 7  e Sabato 8 giugno 2024

Over Shoot Day 2024

Trento, Via Verdi

Torna l'appuntamento con produttori, laboratori del gusto e conferenze per riflettere sull'impatto antropico sugli ecosistemi e scoprire modelli sostenibili di produzione, consumo e distribuzione del cibo. programma

Sabato 18 maggio 2024

MIELIMANGIO: i Cuochi dell'Alleanza delle Terra del Noce cucinano con il miele

Terzolas, Piazza della Torraccia

Protagonista della grande festa organizzata quest'anno dai cuochi dell'Alleanza e dalla rete Slow Food delle Terre del Noce, sarà il Miele di Alta montagna alpina Presidio Slow Food.

Le cucine di Casa dei Gentilini, Nerina, Pineta e Corte dei Toldi saranno impegnate nell'interpretare il miele in ricette e abbinamenti.

E come sempre saranno coinvolti i produttori di vino e di birra con Liseo, El Zeremia, Mario Sandri e Birra Pejo. E poi i formaggi con il Caseificio Turnario di Pejo, il Caseificio sociale Cercen, Malga Polinar e l'Az. Agr. Sicherhof. Mentre i salumi saranno dell'Azienda agricola Ettore Pedergnana.

Produttori del Presidio del miele di Alta Montagna alpina in assaggio: Angeli Sergio, Francesco Moratti, Apicoltura Zanini, Gentilini Carlo, Az. Agr. Grum, Sisinio Martinolli, Claudio Chini. Sarà inoltre in assaggio il miele Mieli Thun.

In collaborazione con il Comune di Terzolas

Informazioni e prenotazione:
Costo della serata comprensivo di 4 piatti, un calice di vino o birra, pane, salumi, formaggi 25 € Soci Slow Food- 30 € non soci (calici successivi 4 €) Sarà possibile iscriversi a Slow Food durante la serata
Iscrizioni a julia.politeo@gmail.com - 380 3196256

18 maggio 2024

Piazza C. Battisti, Riva del Garda

Giornata della Biodiversità

Al Mercato della Terra organizzato in occasione della Giornata della Biodiversità anche i produttori del Miele di alta montagna alpina Presidio Slow Food.

26-28 aprile 2024

Castello di Avio

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile il Castello di Avio ospita la seconda edizione di "Herbarium", un appuntamento dedicato alle erbe officinali, ai fiori e alle piante.

Saranno presenti i produttori del Presidio Apicoltura Mezzo e Azienda Agricola Grum.

Domenica 28 aprile alle 11 è previsto  un Laboratorio del Gusto sul Presidio Slow food del Miele di alta montagna alpina a cura di Francesco Mezzo.

Mercatini di Pergine
Dall'8 al 10 Dicembre

I mieli del Pres
idio dell’area della Valsugana sono presenti anche nello spazio che Slow Food Valsugana Lagorai ha allestito in occasione dei Mercatini di Natale e dall’8 al 10 dicembre saranno al centro di laboratori di degustazione e assaggio.

Laboratorio del gusto: Agricoltura di montagna

Rovereto, 10 dicembre 2023

Anche i mieli del Presidio Slow Food di alta montagna alpina del Presidio fanno parte degli assaggi per il Laboratorio del gusto organizzato in occasione del Terra Madre Day del 10 dicembre.

Appuntamento alle 18.30 a Buonissimo di via Benacense a Rovereto, ingresso libero - prenotazione a slowfoodadigegarda@gmail.com

L'identità della montagna

Attraverso le api, il miele e i prodotti caseari

Sabato 18 Novembre 2023 - ore 20:00

Terzolas - sala piano terra Palazzo Torraccia, nobile dimora del '500

Programma:

  • Storia e tradizioni dell'apicoltura montana - introduzione del professore Sergio Angeli

  • Mieli di alta Montagna Alpina - nuovo presidio Slow Food presentato da Tommaso Martini, referente Slow Food per il Trentino

  • Degustazione guidata di mieli e formaggi della Val di Sole - con Maria Grazia Brugnara, esperta di prodotti tipici trentini.

PARTECIPAZIONE GRATUITA SU PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

AL N. 338 3597450 ENTRO IL 10.11.2023


Presentazione "Guida Osterie 2024"
28 Novembre 2023 - MUSE Trento

Una rappresentanza degli apicoltori parteciperà il 28 novembre alla presentazione della guida “Osterie d’Italia 2024”: la grande serata che porterà nei tre piani del MUSE di Trento più di quindici osti provenienti dalle migliori osterie del Trentino con in assaggio i loro piatti rappresentativi.

miele2024-villi2.jpg
miele2024-moratti.jpg
miele-alssandro2.jpg
claudiochini.jpeg
MartinaConci.jpeg
zanini.jpg
mieligoccedoro1.jpg
mieli sergio1.jpg

@ 2020 Slow Food Trentino Alto Adige Südtirol

economia-solidale.jpg
bottom of page