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Assemblea Slow Food Trentino Sudtirol


Si è svolta sabato 2 aprile a Castelnuovo, in Valsugana, l’assemblea annuale di Slow Food Trentino Alto Adige Sudtirolo. Occasione per fare il punto sui primi mesi di attività del Comitato esecutivo formato da Tommaso Martini (portavoce), Flavio Franceschetti, Antonio Maini, Luigi Montibeller e Filippo Moroni, a loro volta fiduciari delle condotte del Trentino.

L’assemblea è iniziata con i saluti dei padroni di casa Luigi Montibeller, Fiduciario della Condotta Slow Food Valsugana Lagorai e Bruno Donati, presidente della Fondazione de Bellat.

Il portavoce di Slow Food Trentino Tommaso Martini ha ricordato la forza e il valore della rete Slow Food nel territorio regionale. Attualmente in regione sono presenti 5 condotte (Valsugana e Lagorai | Primiero | Terre del Noce | Giudicarie Valle dell’Adige Alto Garda) e una sezione di condotta (Val di Fiemme e Fassa) e circa 630 soci. Più di 50 persone sono impegnate nei direttivi delle varie condotte, 64 sono i produttori dei Presidi Slow Food, 18 i cuochi dell’alleanza, 7 le Comunità Slow Food, 2 i mercati della terra. I pilastri dell’azione di Slow Food, ha ricordato Tommaso Martini, sono la biodiversità, l’educazione e l’advocacy.


Il progetto storicamente più rappresentativo è quello dei Presìdi Slow Food volto a tutelare e far conoscere la biodiversità dei territori. I Presìdi non sono semplici prodotti di eccellenza da tutelare ma vere e proprie Comunità di artigiani del cibo che con la loro azione difendono prodotti a rischio, varietà orticole e razze in estinzione che sono espressione di un territorio, di una tradizione e che incarnano il buono, pulito e giusto. Sono intervenuti Luigi Montibeller per raccontare l’esperienza della sala di stagionatura condivisa di malghesi del Lagorai. Chiara Peterlini e Riccardo Scrinzi hanno raccontato l’esperienza del Grano Saraceno di Terragnolo mentre Giuseppe Pedrotti si è collegato dalla vinsantaia in Valle dei Laghi durante l’evento Divinosiola per un saluto da parte della comunità dei produttori del Presidio del Vino Santo Trentino


Slow Food è soprattutto una rete nella quale ogni comunità si pensa in relazione con il prossimo a partire dalle affinità tematiche e geografiche, seguendo lo schema che guarda al mondo attraverso gli ecosistemi. In questo senso è stato toccante l'intervento di Ala Azadkia, portavoce della Comunità Slow Food dei produttori e co-produttori dello zafferano di Qa'en, prima Comunità transnazionale tra il Trentino e l'Iran che ha raccontato l'emozionante viaggio che a inizio 2022 la ha portata a incontrare le famiglie di micro agricoltori di zafferano per portare i frutti dei primi due anni di lavoro nella famiglia di Slow Food. Graziella Bernardini, portavoce della Comunità Slow Food per lo sviluppo agroculturale degli Altipiani Cimbri, ha invece presentato l’iniziativa del Mercato della Terra Terre Alte che tra Folgaria, Lavarone, Luserna e la Vigolana coinvolge decine di piccoli artigiani e crea un costante rapporto con i consumatori. Esperienza analoga è nata nel corso del 2021 a Palazzo Scopoli a Tonadico come ha ricordato Filippo Moroni, fiduciario della Condotta del Primiero.


Paolo Betti, portavoce dei Cuochi dell'Alleanza, ha ricordato l'impegno suo e dei colleghi nel portare in tavola le produzioni locali e farsi ambasciatori del territorio, erano presenti anche Sergio Valentini e Riccardo Bosco, storici aderenti a questo progetto. Antonio Maini, fiduciario della Condotta Slow Food Terre del Noce, ha raccontato in questo senso l’esperienza dei Cuochi delle valli di Non e Sole che da anni condividono una cantina di stagionatura dei formaggi per valorizzare le produzioni delle malghe locali.


Flavio Franceschetti, fiduciario della Condotta delle Giudicarie, ha presentato l’importante progetto di collaborazione con la scuola alberghiera di Tione che si inserisce nelle azioni volte a aumentare la conoscenza e la cultura del cibo. Ha inoltre presentato il video dedicato alla filiera dei cereali realizzato in collaborazione con la Biosfera MAB Unesco. Manuela Musto, delegata per Slow Food Trentino al tavolo dell’educazione di Slow Food, ha anticipato la costituzione dell’Accademia popolare del Gusto che raccoglierà le esperienze formative, i master e i corsi realizzati dall’associazione su tutto il territorio nazionale coinvolgendo docenti accreditati di alta levatura.


Le azioni volte all’educazione e alla tutela della biodiversità e dei territori rientrano in un ambizioso obiettivo che Slow Food si pone a livello globale: dare il proprio contributo al cambiamento del sistema di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Il cibo come caleidoscopio di un mondo che ha bisogno come non mai di un cambiamento, di riscoprire il limite e di affrontare in modo interconnesso le crisi che ci travolgono, da quella climatica e ambientale, a quella sanitaria, dalla crisi migratoria e alimentare a quella bellica. Per questo essere incisivi diventa fondamentale per misurare l’azione di Slow Food. Michele Nardelli, membro del tavolo tecnico di Slow Food Trentino, ha esposto l’esperienza che ha portato alla stesura del documento “Per un Green Deal delle foreste dolomitiche” sottoscritto da numerosi attori tra associazioni, associazioni di categorie, rappresentanze dei lavoratori e datoriale. Un documento importante per pensare alla montagna del dopo Vaia ma anche per introdurre un metodo di confronto che tende alla sintesi delle posizioni, che non appiana le differenze ma anzi le mette a valore per generare soluzioni nuove.


In questo senso è importante il continuo lavoro di tessitura di relazioni che Slow Food sta compiendo. All’Assemblea sono intervenuti i rappresentanti di alcune realtà che incarnano queste collaborazioni. Michele Tomasi ha portato il saluto della “Comunità Laudato Si’” di Trento, un gruppo di persone che partendo dalle importanti riflessioni dell’enciclica ecologica di Papa Francesco, cerca di diffondere questi valori.


I saluti finali affidati al vice presidente nazionale Raoul Tiraboschi il quale ha ricordato l’importante appuntamento con Terra Madre, momento di ritrovo della rete mondiale di Slow Food a Torino, appuntamento biennale che per il 2022 è in programma a fine settembre. La città di Trento è coinvolta direttamente nel percorso di avvicinamento a Terra Madre grazie all’anteprima che si terrà nel quartiere di San Martino e alle Viote del Bondone dal 27 al 29 maggio 2022 con Mercati della Terra, Laboratori del Gusto, incontri e conferenze con al centro le riflessioni sull’ecosistema delle Terre Alte.

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