Un anno nelle scuole del Trentino
- SlowFoodAltoAdigeSüdtirol
- 13 giu
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Si è concluso un anno scolastico intenso e ricco di stimoli, durante il quale la rete trentina di Slow Food ha portato avanti numerosi progetti educativi all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, interpretando in forme diverse l’idea di Carlin Petrini sull’importanza dell’educazione alimentare quale materia di studio.
Nel corso del 2024/2025 abbiamo collaborato con diversi istituti scolastici, tra cui la scuola secondaria di primo grado “F. Halbherr” di Rovereto, la scuola media di Folgaria, le scuole dell’infanzia della Cooperativa Città Futura, il CFP UPT di Arco e di Rovereto, la Scuola di Arte Bianca di Rovereto, il Liceo Rosmini e il Liceo Filzi di Rovereto, e le scuole primarie di Moena e Vigo di Fassa.
Gli interventi hanno assunto caratteristiche diverse a seconda del contesto e dell’età degli studenti. Dai progetti legati all’orto scolastico, con attività pratiche di semina e trapianto, agli approfondimenti in cucina con il cuoco Paolo Betti, in particolare sul tema dei legumi e della stagionalità. Nei licei si è parlato di turismo slow e di educazione sensoriale attraverso degustazioni guidate, mentre negli istituti professionali si sono sviluppati percorsi dedicati alla conoscenza del sistema alimentare, con particolare attenzione alle fasi distributive e al consumo. Alcune classi hanno potuto confrontarsi anche con la dott.ssa Laura Endrighi su temi legati alla psicologia dell’alimentazione, riflettendo su come e perché mangiamo. In vari momenti, inoltre, gli studenti hanno avuto l’occasione di incontrare direttamente alcuni produttori dei Presìdi Slow Food, conoscendo da vicino le storie e le pratiche che stanno dietro a prodotti buoni, puliti e giusti.
L’obiettivo di questi percorsi non è solo informativo, ma profondamente educativo: promuovere un rapporto curioso, consapevole e partecipato con il cibo, valorizzando la dimensione conviviale e stimolando una presa di coscienza critica sulle filiere agroalimentari, affinché siano rispettose dell’ambiente e dei diritti sociali. Non solo per indirizzare scelte di consumo consapevoli ma per dare valore al cibo e comprendere che le dinamiche che lo riguardano si inseriscono nelle tematiche di cittadinanza attiva.
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