Tavole migranti. Storie di cibo in movimento.
CIBO, PACE, SOLIDARIETÀ CON SLOW FOOD TRENTINO
Il progetto nasce all’interno del percorso “Cibo, pace, solidarietà” di Slow Food Trentino ed è curato da Anzhela Filatova, studentessa dell’Università di Trento, nell’ambito di un tirocinio curriculare presso l’associazione con tutoraggio della professoressa Marta Villa.
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Una serie di interviste – pubblichiamo le prime quattro – per indagare come il cibo possa diventare un linguaggio per raccontare storie di migrazioni, di chi parte e di chi arriva, di chi costruisce ponti tra territori lontani.
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Il cibo, territorio naturale di contaminazioni e incontri, è un prisma attraverso cui leggere trasformazioni e cambiamenti: mutazioni che attraversano le storie di individui e famiglie, ma anche quelle delle comunità e geografie.
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Questi racconti testimoniano con chiarezza quanto il cibo abbia un valore profondo, un valore che stiamo perdendo e che Slow Food, nella sua azione quotidiana, cerca di riportare al centro. Un impegno che possiamo ritrovare nell’ascolto delle scelte di chi produce cibo buono, pulito e giusto, nel riconoscere il ruolo della biodiversità che ogni filiera può tutelare o impoverire, nella consapevolezza che gli ecosistemi vivono in equilibrio con le nostre abitudini alimentari. È un valore che dobbiamo riscoprire ogni giorno, coltivando i sensi e la capacità di comprendere ciò che un alimento porta con sé. Le interviste raccolte ci ricordano che il cibo è gusto, piacere, relazione con le risorse, cultura di territorio, ma non solo: può generare nuova vita, rinascita, connessioni capaci di attraversare il pianeta e tenere insieme mondi diversi.
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Vuoi raccontarci la Tua storia? Scrivici a slowfoodtaas@gmail.com


Intervista a cura di Anzhela Filatova
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​Shirin Persia: un ponte tra l’Iran e l’Italia
Shirin Persia è il progetto con cui Ala Azadkia costruisce un ponte tra Iran e Italia, usando lo zafferano come simbolo di dialogo culturale e rinascita. Attraverso collaborazioni locali e il racconto del proprio Paese, il progetto unisce qualità, diritti, identità e sostenibilità.
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Ponti Meticci: storie, identità e dialoghi che uniscono le culture
Ponti Meticci è un percorso di dialogo interculturale nato per raccontare l’Africa reale e le identità meticce attraverso testimonianze, incontri e narrazioni personali. Il progetto, fondato da Ibrahim Songne e Jenny Koyate, costruisce ponti tra culture diverse, promuovendo conoscenza, partecipazione e pari opportunità.
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Quando la cucina nasce dall’incontro di culture
Alla Locanda delle Tre Chiavi il cibo diventa un luogo d’incontro: storie di Albania, Algeria, Kazakistan e Italia si intrecciano nella quotidianità di un'osteria che fa della mescolanza il suo valore. Le vite di Elvis, Amel e Mario mostrano come la tavola possa trasformarsi in comunità, scambio e appartenenza condivisa.
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l ponte tra Brentonico e Burundi per costruire il domani
Nata dall’accoglienza di una giovane burundese in fuga dal conflitto, l’associazione Il Melograno ha costruito negli anni una rete di solidarietà concreta, creando lavoro, formazione e autonomia per centinaia di persone in Burundi e Tanzania. Un impegno che unisce cooperazione, responsabilità e ascolto dei referenti locali, trasformando ogni progetto in un percorso condiviso di dignità e futuro.
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