Slow Food a Fine WineTourism Marketplace
- SlowFoodAltoAdigeSüdtirol
- 37 minuti fa
- Tempo di lettura: 3 min

Il 28 e il 29 ottobre 2025, Slow Food Trentino partecipa alla prima edizione di FINE #WineTourism Marketplace presso la Fiera di Riva del Garda. Lo spazio Slow Food è dedicato ad un'Enoteca Letteraria, con le pubblicazioni di Slow Food Editore dedicate al mondo del vino. Guide, manuali, saggi, romanzi a comporre una biblioteca che porta alla scoperta dei territori del vino, in Italia e non solo.
Per l'occasione abbiamo realizzato una guida alle proposte enoturistiche delle aziende produttrici di Presìdi Slow Food legati al mondo del vino del Trentino.
Ecco l'introduzione:
L’Italia dei Presìdi Slow Food ridisegna un’altra geografia del nostro paese. Una mappa che conduce, con lentezza, in profondità, generando un modo diverso di viaggiare, in cui la relazione – con le persone, i paesaggi, i saperi – diventa la vera destinazione.
Scoprire una comunità di produttori di Presidio Slow Food significa aprirsi a nuovi orizzonti e incontrare altri modelli di vita, di economia e di gestione del territorio. Significa entrare in risonanza con la storia di un territorio, il suo paesaggio e con il desiderio di un futuro.
Visitare un’azienda agricola che aderisce a un Presidio è un’esperienza unica per conoscere in profondità i luoghi e le loro trasformazioni. Si viene introdotti a storie di generazioni che, decennio dopo decennio, hanno saputo adattarsi ai cambiamenti, mentendo inalterati alcuni valori: il rispetto per l’ambiente, la ricerca di un equilibrio con le risorse della natura, la tutela (e talvolta il miglioramento) della biodiversità. E poi l’attenzione massima alla qualità, senza scorciatoie. Una qualità che nasce dalla conoscenza profonda dell’intera filiera: dai suoli all’alternarsi delle stagioni, dalle tecniche artigiane tramandate di padre in figlio, alla solida formazione. Da uno sguardo sempre pronto ad aprirsi al mondo e confrontarsi con altri territori, con condizioni simili o totalmente diverse.
Tutto ciò è ancor più vero nell’universo enoico, dove alla cura per il territorio e il prodotto si uniscono convivialità e gioia. Le cantine non sono solo luoghi di produzione, ma spazi di incontro, capaci di far dialogare la viticoltura con l’ospitalità, il paesaggio e la cultura. Visitare un’azienda agricola vinicola significa aprire uno sguardo olistico, che permette di comprendere le stratificazioni dei paesaggi, le contaminazioni culturali, la storia di famiglie e di comunità.
Attorno a queste esperienze si intreccia una rete di relazioni: altri vignaioli, allevatori, casari, orticoltori. Realtà da visitare e conoscere, che spesso trovano la loro sintesi nelle Osterie, dove osti e ostesse raccolgono le produzioni dei luoghi e le reinterpretano, custodendo le ricette storiche e, al contempo, interpretando la materia prima in modo originale e al passo con i tempi.
In Trentino le cantine vivono in forte sinergia con territori ricchi di variegate attrattive.
Dall’outdoor ai siti di valore storico artistico, dalle piste ciclabili ai sentieri, a fianco di castelli, rocche, borghi e centri storici. Grandi musei internazionali si alternano a poco conosciuti scrigni dedicati alla cultura materiale rurale. Ma le cantine stesse sono spesso dei musei, collocate in palazzi storici, castelli e castelletti, o avanguardistiche architetture progettate per integrarsi in modo armonioso nel paesaggio.
Un vigneto di Enantio a piede franco è un luogo unico al mondo, un monumento vivente alla coevoluzione tra uomo e risorse naturali, con vigne risalenti all’Ottocento che sorgono da allora sul confine storico tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico.
Le arele sulle quali appassisce la nosiola in Valle dei Laghi sono un museo di pratiche uniche al mondo, frutto della sapienza di cogliere le condizioni pedoclimatiche uniche di una valle e trasformale in un valore enologico raro.
Infine, gli eventi e le manifestazioni che animano queste terre non sono semplici appuntamenti, ma momenti di restituzione collettiva, in cui la cultura del cibo diventa linguaggio comune e la festa si fa strumento di conoscenza.







Commenti