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Schede tematiche

Cinque schede tematiche che vanno ad arricchire questo nostro programma regionale e sovraregionale.

Scheda n.1

La cultura del cibo

di Angelo Giovanazzi

La diffusione della cultura del cibo, per le qualità superiori di salubrità, territorialità e sensorialità, da anni risulta obiettivo delle attività dell'associazione Alpibio:  l'agricoltura biologica  la scelta consapevole dei cibi  in base alla trasparenza informativa sulla filiera di produzione  la biodiversità del gusto. Gli impegni che ne derivano. Per tutto questo la mozione di Chengdu del congresso internazionale di Slow Food diviene anche per noi stella polare di orientamento e di rafforzamento ideale del nostro impegno, accanto a documenti fondamentali come l'enciclica “Laudato si” di Papa Francesco. C'è un altro aspetto che va tenuto presente. Ormai siamo a 70 anni circa dal dall'introduzione della agricoltura industrializzata e con l'impiego massiccio della chimica. Ma ci sono gli studi epidemiologici che provano dopo il periodo di industrializzazione agricola che “dal 2004 al 2012 in Italia i bambini hanno perso oltre 3 anni di aspettativa di vita libera da malattia dopo i 65 anni e le bambine ben 5”. Non c'è qualità del cibo senza tutela ambientale e senza salubrità. Si impone un cambiamento consapevole dopo 70 anni di dominio agroindustriale. Diamoci un primo obiettivo concreto per i prossimi 2 anni. Diffondiamo come Slow Food regionale le buone pratiche e cartelli con la scritta: “TERRE LIBERE DA DISERBANTI PERICOLOSI”. Il territorio di Euregio diventi quella parte della regione alpina che è particolarmente ricco di qualità di cibo di montagna perché vede sempre più presente una RETE DI TERRE DI CULTURA DEL CIBO alpino cioè di cibi biologici, salubri oltre che piacevoli. Essa contiene un patrimonio di biodiversità troppo spesso sottovalutato e che invece offre qualità superiori dei suoi cibi connesse al limite naturale di tempo e di spazio della montagna alpina . In questo ambiente di Tirolo, Sud Tirolo e Trentino possiamo assieme operare per favorire una cultura del cibo e rispondere alle attese di chi sa ricercare cogliere e narrare le differenze fra i frutti della qualità montana e quelli della produzione agricola industriale.

Scheda n.2

Trasmettere saperi

di Mario Moscato

La cultura per la qualità del cibo è parte della nostra identità e della nostra storia; dobbiamo trasmetterla alle nuove generazioni. C’è necessità di educare ad un corretto rapporto con il cibo ma soprattutto ad evitare gli sprechi. Imparare a mangiar bene significa volersi bene. E’ sin da piccoli, iniziando in famiglia e proseguendo a scuola, che si costituisce un percorso di educazione alimentare. Mangiare bene è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri e come tale va coltivato nel tempo. Importante è insegnare a sperimentare, a provocare curiosità verso il cibo e a variare. L’alimentazione deve apportare energia necessaria per il sostegno e l’accrescimento dell’organismo. “L’educazione è responsabilità individuale e collettiva, comune e prossima, da assumere ed esercitare nella scuola e nella politica, nelle associazioni, nelle cooperative, nei centri culturali, nelle famiglie o in altri contesti. È importante ritrovare e alimentare il ruolo della comunità come garante della trasmissione di tutti i saperi legati alle culture materiali e sociali. Tra queste la cultura dell’alimentazione”. Come dal manifesto di Slow Food, l’educazione è un piacere, una occasione ludica e conviviale in cui sentirsi bene e vivere la leggerezza. Ben consapevoli che l’educazione e la formazione delle nuove generazioni oggi non può più essere esaurita solo dalle istituzioni, riteniamo che sia necessaria una offerta formativa più ampia che coinvolga in modo sinergico anche gli altri soggetti attivi sul territorio. Pertanto da educatore mi propongo come componente alla costituzione di questo nuovo gruppo di lavoro, col quale condividere pensieri ed opere per arrivare, grazie anche agli strumenti che Slow Food Italia ha già messo a disposizione per noi, ad una educazione “Buona, Pulita e Giusta”. Fumetti, laboratori del gusto, interventi in mensa, percorsi all'educazione sensoriale, guide per insegnanti, alunni e genitori, orti scolastici, saranno realizzati per portare avanti un progetto educativo per disegnare un nuovo futuro. 

Scheda n.3

I cuochi dell'alleanza

di Paolo Betti

1. Formazione dei Ristoratori Ecorirtoratori del Trentino facendo conoscere i prodotti a filiera corta trasformazione e il racconto da parte dei propri dipendenti. Collabora Trentino Ecosolidale, Provincia di Trento, Cuochi Alleanza Trentino Alto Adige – Süd Tirol.

2. Alleanza tra cuochi che aderiscono al progetto dall'Italia ma anche dall'estero. In varie forme si faranno degli scambi di materie prime Presidi, Prodotti dell'Arca, Comunità del cibo

3. Si sta lavorando per creare un gruppo più unito, collaborativo, sopratutto all'interno delle proprie condotte di appartenenza.

Scheda n.4

Proposte per una diversa agricoltura

di Giuliano Beltrami

1. Pulizia dei Presìdi, per mantenere comportamenti etici.

2. Rapporti stretti con la scuola per diffondere fra i giovani la cultura di Slow Food (cibo, territorio, ambiente...).

3. Organizzazione/partecipazione ad eventi di informazione/riflessione sui temi cari all’Associazione (cibo, presìdi, prodotti tipici...).

4. Conclusione lavoro per creazione Presidio razza Rendena.

5. Stimolo verso l’ente pubblico (Provincia, Comuni) per la promozione di politiche agro-alimentari tese a valorizzare le produzioni pulite.

6. Interventi puntuali sui mass media per promuovere i nostri contenuti.

Scheda n.5

Proposte per la valorizzazione dei Presidi e un'alimentazione di qualità

di Gianpaolo Gaiarin

1. Presidio razza Grigia. In questo momento riguarda il latte e i formaggi e sono rimasti solo due produttori trentini. È necessario valutare, se è possibile l’ampliamento ad altri produttori e l’estensione anche alla carne. Inizialmente al solo taglio. Il percorso dei prodotti lavorati risulta attualmente complesso e oneroso.

 

2. Presidio razza Rendena. A seguito del lavoro fin qui svolto sarà possibile a breve giungere a l nuovo Presidio. È necessario proseguire in un percorso di inclusione.

3. Rapporto dei Presidi e i prodotti dell’Arca con il territorio. Devono essere migliorati la loro conoscenza e la loro condivisione con i soci e con il territorio. Troppo spesso i produttori e i loro prodotti sono un corpo estraneo nel tessuto sociale e questo non aiuta a conoscere Slow Food.

4. È necessario ampliare i rapporti con territori limitrofi (ad esempio Euregio) per conoscere e condividere politiche agricole e alimentari.

5. È necessario elaborare delle linee guida riguardanti l’alimentazione, l’agricoltura da proporre/sottoporre ai candidati delle prossime elezioni. Ma anche ad enti che svolgono un ruolo importante sul territorio (ad esempio la Fondazione E. Mach).

6. I giovani in età scolastica e non solo sono poco informati/formati su tutto ciò che riguarda il “cibo” e sono invece estremamente condizionati da molti messaggi che passano sui social e in tv. È necessario migliorare questi percorsi di informazione/formazione utilizzando oltreché gli strumenti classici anche 

Scheda n.1

La cultura del cibo

di Angelo Giovanazzi

Scheda n.2

Trasmettere saperi

di Mario Moscato

Scheda n.3

I cuochi dell'alleanza

di Paolo Betti

Scheda n.4

Proposte per una diversa agricoltura

di Giuliano Beltrami

Scheda n.5

Proposte per la valorizzazione dei Presidi e un'alimentazione di qualità

di Gianpaolo Gaiarin

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