Si è svolta nel weekend presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento l’iniziativa che Slow Food Trento Alto Adige ha dedicato all’importante data dell’Over Shoot Day 2023. Proprio a metà maggio, secondo l’istituto di ricerca svizzero che dagli anni Settanta calcola questa data, l’intero pianeta esaurirebbe le risorse che si rigenerano in un intero anno se tutti i suoi abitanti vivessero come in Italia. Una data dal valore simbolico importante intorno alla quale Slow Food ha invitato a riflettere in particolare in riferimento all’impatto ambientale del sistema di produzione, distribuzione e consumo del cibo.
Il laboratorio del gusto “Agricoltura di montagna: ieri, oggi e domani”, condotto da Marta Villa, antropologa Università di Trento e da Stefano Senatore, assaggiatore ONAF, ha cercato di raccontare in un percorso di degustazione i cambiamenti che interessano le aziende agricole delle nostre valli parlando di formaggi fi malga, alpeggio, benessere animale, di mieli e di nomadismo delle api, di cereali antichi e di esperienze moderne, di fermentati e foraging. L’associazione di degustatori EVO Trentino ha invece introdotto alla conoscenza dell’olio extravergine di oliva, uno dei prodotti più rappresentativi della scarsa conoscenza da parte dei consumatori di quello che sta dietro ciò che portiamo in tavola ogni giorno. Rappresentativo inoltre della grande biodiversità che caratterizza l’ecosistema trentino. Infine due esperienze nel mondo del vino come testimonianze di azioni di mitigazione e adattamento: la viticoltura che sceglie i vini autoctoni del giovanissimo Giovanni Frapporti (Vignali Varas di Isera) e la viticoltura di montagna di Corvèe in Val di Cembra.
Nel corso del pomeriggio si è svolto l’incontro tra alcune realtà ambientalisti di Trento: Clima3T, la CSA Naturalmente in Trentino, il progetto Nutrire Trento e Slow Food Youth Network. Occasione per presentare le reciproche progettualità e pianificare collaborazioni.
All’esterno del dipartimento si sono raccolti in un Mercato della Terra una ventina di piccoli produttori provenienti da tutto il Trentino e non solo, per incontrare la cittadinanza e raccontare le proprie storie di resistenza nelle terre alte.
Successo anche per la Tavola rotonda inaugurale che si è svolta venerdì sera: “Sostenibilità nelle terre alte. Antropologia e cultura dei domini collettivi”. Un incontro dedicato alle A.SU.C. che ha visto susseguirsi gli interventi di Giuseppe Sciortino, Mattia Gottardi, Geramia Gios, Michele Andreaus, Marta Villa e Mauro Iob oltre che di alcuni rappresentanti delle A.S.U.C. trentine. «Comunità, cura, paesaggio, solidarietà, territori di vita: entrando in contatto con il mondo dei domini collettivi – sottolinea Tommaso Martini, Presidente di Slow Food Trentino - è emerso sempre più un lessico famigliare che lega Slow Food a queste realtà, nel nostro Trentino e non solo. Una forma di governance del territorio che è espressione di un modello basato sulla collaborazione e la cooperazione la cui affinità con la visione di Slow Food è molto forte». Per questo Slow Food Trentino ha dedicato l’ultimo numero della propria rivista proprio al mondo delle proprietà collettive
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