di Davide Tonna - foto di Parisa Bajelan
Articolo tratto dal numero 9 di Slowzine
consultabile online in formato pdf
Il progetto equo-solidale Shirin Persia, facente parte della comunità Slow Food “Produttori e co-produttori dello zafferano di Qa’en”, ha programmato e realizzato nel 2019 insieme alla cooperativa “Viaggi e Miraggi” di Altromercato un viaggio responsabile in Iran.
Tale viaggio ha come mete non solo alcune città e siti classici come Kerman con i suoi famosi siti archeologici di Arge Bam, le città di Mashhad ed Esfahk. A queste tappe si aggiungono meraviglie naturalistiche come il deserto di Lut, patrimonio mondiale dell’umanità, e un’oasi nel deserto a Tabas, ma il protagonista assoluto del viaggio, insieme ai pistacchi e allo zereshk (una bacca rossa simile al ribes, in italiano chiamata crespino) è lo zafferano. Nella provincia di Qa’en, infatti, si partecipa alla raccolta dei suoi fiori prima dell’alba nei campi insieme ai contadini, e la sera si partecipa nelle loro case alla cerimonia della sfioritura.
Nel viaggio si incontrano non solo contadini, ma anche bravissimi artigiani. Nella provincia di Shahad si visita una cooperativa di donne che lavorano ricamando tessuti. Queste donne, grazie al loro lavoro, sono state in grado di emancipare economicamente il loro paesino.
Successivamente, nel villaggio di Khorashad, si incontrano le donne di una cooperativa che lavorano con la tessitura: la loro arte chiamata Tobafi ed è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità nel 2018 dall’UNESCO.
Un viaggio dunque ricco di incontri con gruppi locali, in cui è possibile fare esperienza diretta della reale vita nelle campagne e nei paesini partecipando al lavoro e conoscendo cooperative e associazioni che lavorano in diversi ambiti: artigianali, culturali e agroalimentari in aree spesso lontane dagli itinerari classici più battuti.
Questo viaggio è recensito nella nuova edizione 2021 della “Nuova guida delle libere viaggiatrici” pubblicata da Altreconomia. Questa guida propone itinerari in tutto il mondo rivolti non solo alle donne, ma a chi è abituato a viaggiare attivando una sensibilità e una capacità di osservare più femminile. Di certo il viaggio dello zafferano in Iran è rivolto a chi ha la curiosità di andare oltre un semplice viaggio turistico. Richiede la voglia e la capacità di incontrare persone vere e semplici ma ricche di storie, di tradizioni, di cultura. Richiede anche la disponibilità a conoscere realmente un paese facendo esperienza diretta della vita e del lavoro quotidiano della sua gente. Se ci si apre a questo mondo, il corrispettivo che si riceve in cambio è l’esperienza unica e impagabile di entrare nelle case e venire accolti da un’ospitalità e una simpatia uniche al mondo.
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