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Mart e Slow Food insieme per lo Slow Art Day 2023

Un’insolita collaborazione ha animato sabato mattina le sale del MART. In occasione dello Slow Art Day che si è celebrato proprio il 15 aprile in centinaia di musei di tutto il mondo, Slow Food ha fatto incursione nel museo d’arte moderna e contemporanea roveretano con un’esperienza slow in tutti i sensi.






«Una visita ad un museo o ad una galleria d'arte a volte può essere un'esperienza impegnativa. Con così tante opere in mostra, provare a vedere tutto può sembrare una corsa contro il tempo. Degli studi hanno evidenziato che i visitatori dei musei trascorrono in media otto secondi guardando ogni opera in mostra – spiega Denise Bernabè, coordinatrice membership del museo. Ma cosa succede quando passiamo cinque minuti, quindici minuti, un'ora o un pomeriggio guardando davvero in dettaglio un'opera d'arte? Questo è la "Slow Art". È un approccio basato sull'idea che, se vogliamo davvero conoscere un'opera d'arte, dobbiamo trascorrere del tempo con essa. È un modo diverso di osservare le opere, rallentando il ritmo e dialogando con esse». Sono state due le opere al centro dell’attenzione del gruppo coinvolto nello Slow Art Day 2023. Al termine del lungo momento di osservazione i partecipanti alla sessione hanno condiviso le loro percezioni. Ad attenderli però anche una sorpresa. Le stesse opere nelle scorse settimane hanno coinvolto quattro produttori selezionati da Slow Food in una sessione di Slow Art del tutto particolare. L’obiettivo era stimolare nei produttori delle sensazioni che si potessero ritrovare in alcuni dei loro prodotti per poter essere proposti ai partecipanti dello Slow Art Day in una degustazione guidata in grado di ampliare ulteriormente la percezione, in un coinvolgimento non solo del senso della vista ma anche dell’olfatto e del gusto.



Protagonisti dell’esperimento Nely Weber che a Ton, in Val di Non, coltiva un frutteto grazie al quale realizza confetture naturali, Giuseppe Pedrotti, viticoltore a Pergolese, Matteo Piffer del Panificio Moderno di Isera e Andrea Incani che a San Sebastiano sugli Altipiani Cimbri ha coinvolto l’intera famiglia in un allevamento di capre bionde dell’Adamello e nella realizzazione di formaggi.

Quattro artigiani del cibo buono, pulito e giusto che si sono cimentati con un’opera di aeropittura di Renato Di Bosso (Verona, 1905- Negrar, 1982) dalla collezione permanente, e con gli enormi pannelli dell’opera “L’incantesimo dell'amore e la primavera della vita” di Galileo Chini (Firenze, 1873 – Firenze, 1956) esposta in occasione della mostra “Klimt e l’arte italiana”.


Il risultato che ne è scaturito è stato una tavolozza di sapori con pane, formaggi caprini in varie lavorazioni e stagionature, confetture di ribes rosso e di albicocche, la colomba artigianale e nel bicchiere la Nosiola e il Vino Santo Trentino Presidio Slow Food, il passito dei passiti. Tantissime le suggestioni che hanno ispirato i produttori nel presentare gli abbinamenti: le sensazioni tattili, i colori, il paesaggio da cui sono generati questi prodotti, la fatica delle lavorazioni e del coltivare la terra, l’entusiasmo e la passione verso antiche tradizioni e saperi tramandati da generazioni, il rigenerarsi della natura.



«Così come la Slow Art ci fa riscoprire il senso della percezione di un’opera – ha concluso Tommaso Martini, Presidente Slow Food Trentino - Slow Food è un invito a imparare a dialogare con il cibo di cui ci nutriamo, prendendosi il tempo per gustarlo interrogando i nostri sensi ma andando anche oltre. Mangiare lentamente per domandarci da dove viene quel cibo, che filiera lo ha prodotto, che impatto ha avuto sull’ambiente, ricordandosi che nutrirsi è certamente un atto agricolo come ci ricorda Wendell Berry, ma, proprio per questo, è un fortissimo atto politico». L’iniziativa dello Slow Art Day 2023 si inserisce nel percorso che Slow Food sta costruendo anche in Trentino per trasmettere l’urgenza di ripensare al sistema di produzione, distribuzione e, soprattutto, consumo del cibo. I produttori hanno infatti toccato temi di estrema urgenza e attualità come la tutela della biodiversità, le lavorazioni il più possibile rispettose della materia prima, la naturalità delle produzioni, la sostenibilità ambientale ed economica e il legame tra le produzioni alimentari e la crisi climatica.



Foto di Milena Battisti


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