Articolo tratto dal n. 10 di Slowzine magazine di informazione e approfondimento della Condotta Slow Food Valle dell'Adige Alto Garda
di Sabrina Bortolotti

Sorprendente. Così è stata la mia esperienza a Maso Bòtes di Arco, dove il buono è multisensoriale.
Il benvenuto è affidato ad una vista mozzafiato sul Lago di Garda e rafforzato dalla cordialità di Andrea Santuliana che con la sua famiglia si prende cura di questo angolo di paradiso: un agriturismo avvolto da oliveti storici, dal design accogliente e sinuoso che riprende le strutture in sasso dei terrazzamenti che lo circondano.
Il suono della natura riecheggia nella tranquillità della campagna.
Ma qui non ci si ferma alla forma, c’è anche molta sostanza: si coltivano le olive con competenza e rispetto di ambiente e biodiversità utilizzando metodi biologici, si raccolgono al momento giusto (tra ottobre e novembre, quando da verdi iniziano a scurirsi) e si lavorano poche ore dopo nel loro frantoio di ultima generazione che permette di produrre olio estratto a freddo certificato.
L’olio evo, dopo essere pompato in serbatoi di acciaio inox sotto battente di azoto, un gas inerte che permette di eliminare i processi di ossidazione, viene poi imbottigliato in assenza di ossigeno.

Tecnica e passione si ritrovano in bocca durante l’assaggio.
Millenario, leggero e sinuoso, Preéra, intenso e deciso, Dieci/Decimi, complesso ma con buon equilibrio tra amaro e piccante, sono i tre olii extravergine bio fruttai medi Monocultivar Casaliva prodotti da Maso Bòtes ai quali si aggiunge uno speciale olio piccante realizzato con peperoncini bio auto-prodotti e lavorati da freschi, il risultato? Una piccantezza avvolgente che porta con sé una nota vegetale del peperoncino fresco: è stata una sorpresa.
E non sono le uniche produzioni del maso… provare per credere.

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