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Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia: Nutrire Trento

Articolo tratto da Slowzine n. 8 - marzo 2021

Il numero 8 di Slowzine è consultabile online in formato pdf

(alta definizione 27mb - bassa definizione)


Migliorare la qualità del cibo con cui si nutre la città. Promuovere il consumo di prodotti sani e salutari, che assicurino un’adeguata remunerazione per tutti gli attori della filiera alimentare. Lavorare per valorizzare un’economia locale basata su nuove relazioni fra città e campagna e tra agricoltori e consumatori. Sono questi gli obiettivi del progetto “Nutrire Trento”, che ha preso formalmente avvio nel giugno 2017 dalla collaborazione tra Comune e Università di Trento nell’ambito del protocollo Unicittà. Da allora, una serie di iniziative di approfondimento hanno coinvolto alcuni soggetti già attivi su questi temi, quali produttori, gruppi e associazioni di categoria e di cittadini, ricercatori e amministratori.

Come racconta Paola Fontana, responsabile dell’Ufficio agricoltura e promozione del territorio: “Il progetto Nutrire Trento punta a rendere i prodotti del territorio più accessibili, anche in un’ottica di riduzione dei passaggi tra produttore e consumatore (promozione della filiera corta), di maggiore sostenibilità ambientale (riduzione degli sprechi e dell’inquinamento) e di creazione di relazioni virtuose”.


Nutrire Trento è prima di tutto un Tavolo di lavoro a cui tutti gli interessati possono partecipare. Il suo primo prodotto è stato la creazione di una mappa digitale partecipata, pensata come uno strumento di informazione e sensibilizzazione, non di vendita. La mappa di Nutrire Trento www.nutriretrento.it come ci racconta Francesca Forno, docente di sociologia dei consumi all’Università di Trento: “è strutturata come una piattaforma di condivisione che mira a dare visibilità a tutti gli attori del cibo, da chi il cibo lo produce a chi il cibo lo consuma per favorire il riconoscimento reciproco e dar vita a nuove relazioni e progettualità”. Infatti la mappa comprende i produttori locali, i mercati contadini, i gruppi di acquisto solidale, gli orti urbani, i negozi alimentari, i gas e altri attori interessati che via via sono interessanti ad aderire al progetto. I requisiti per poter far parte della piattaforma sono, per gli imprenditori agricoli, l’aver sede nella Regione Trentino Alto Adige e avere un punto di vendita diretta, in azienda, nei mercati contadini o dell’economia solidale, in altri mercati con autorizzazione al commercio su area pubblica, tramite i Gas o fare consegna a domicilio il tutto nell’ambito della città.


Quando il 9 marzo dell’anno scorso il lockdown ha bloccato le attività, ed è stato impossibile potersi ritrovare in presenza, racconta Stefania Lusuardi, una delle produttrici del Tavolo di lavoro “anche le riunioni mensili del Tavolo si sono trasferite online. Non ci siamo voluti infatti fermare, anzi, le riunioni sono diventate ancora più frequenti“. E’ proprio durante una di queste riunioni che è nata quasi spontaneamente l’idea di Nutrire Trento #Fase2. Durante una riunione i partecipanti al Tavolo di lavoro hanno infatti voluto provare ad identificare possibili soluzioni per affrontare le criticità generate dalla pandemia. Mentre le misure prese per limitare la diffusione del virus distanziavano, racconta ancora Stefania Lusuardi “noi avevamo un desiderio forte di avvicinare, coinvolgere, capire, imparare, sperimentare assieme”. Per evitare che il cibo prodotto venisse buttato produttori e consumatori si sono organizzati per le consegne porta a porta. Così, come racconta Diego Beozzo, un altro agricoltore che partecipa al Tavolo: “abbiamo sperimentato la consegna a domicilio scoprendo quanto questo gesto fosse apprezzato da parte dei consumatori che chiedevano non solo di avere prodotti sani e freschi ma anche di sapere che tipo di prodotti erano e come venivano coltivati”.

Tramite un comunicato stampa diffuso dal Comune di Trento, al progetto #fase2 hanno aderito 68 famiglie e 15 produttori, per un totale di 97 ordini in circa 9 settimane di durata del progetto. Come ci racconta Mattia Andreola, uno dei ricercatori coinvolti nel Tavolo Nutrire Trento: “il progetto #fase2 non si è limitato solo alla consegna di frutta e verdura. Ai produttori e consumatori coinvolti è stato chiesto anche di compilare dei questionari. L’obiettivo era approfondire cosa ostacola l’incontro tra chi produce e chi consuma”.


Il passaggio di frutta e verdura di mano in mano ha creato relazioni vere, aumentato la conoscenza reciproca tra chi produce e chi consuma. Forti di questo risultato, nuovamente Nutrire Trento non si è fermato! Dalla sperimentazione del progetto #fase2 è infatti nata l’idea di rendere ancora più solide e stabili i legami creati dando avvio a una CSA, una comunità che supporta l’agricoltura.


I lavori per la costituzione della CSA sono partiti il 4 Agosto 2020, con un primo incontro presso l’Azienda Agricola Tomasi Barbara. Le riunioni hanno permesso di raccogliere la partecipazione di 12 produttori.

Tramite la CSA Naturalmente dal Trentino sarà possibile acquistare un paniere di prodotti completo, comprensivo di ortaggi, frutta, carni bianche e rosse, salumi, vini, trasformati, erbe officinali, fiori, formaggi. I produttori forniranno una cassetta variabile, costituita dai prodotti che più aggradano il singolo «mangiatore». L’obiettivo principale, sottolinea Nadia Mittesteiner, allevatrice coinvolta nel progetto “non è quello solo di “vendere” ma di mettere un semino di cui prendersi cura, per dimostrare che cambiare si può, e che se si forma una comunità a sostegno dell’agricoltura e ciascuno di noi ci mette del suo, ci guadagniamo tutti! terra ed ambiente compreso” desideriamo fare “agricultura””. Infatti, spiega Giorgio Perini, un altro agricoltore che da tempo partecipa a Nutrire Trento: “non solo i produttori metteranno a disposizione i loro prodotti per la cassetta, ma forniranno anche informazioni e ricette per permettere ai «mangiatori» di scoprire nuovi sapori”.


Tra i produttori della CSA Naturalmente dal Trentino ci sono diverse aziende agricole certificate bio al fianco di altre non certificate. Quello che accomuna tutti è però l´approccio agroecologico che, spiega Marco Tasin produttore agricolo e ricercatore universitario, porta a “fare agricoltura in alleanza con la natura, evitando le sostanze tossiche per l´ecosistema; la nostra priorità è quella di fornire alle piante le condizioni ottimali per crescere sane e fornirci un cibo saporito; a questo scopo promuoviamo campi ad alta biodiversità, in modo da evitare gli effetti negativi della monocoltura industriale e favorire il controllo naturale di funghi e insetti dannosi ”.


L’elemento rivoluzionario della CSA, spiega Alessandra Piccoli, dottoranda presso l’Università di Bolzano ed esperta conoscitrice di questo tipo di organizzazioni: “è il coinvolgimento dei «mangiatori» nelle decisioni produttive, che consente una elevata pianificazione delle colture, riducendo gli sprechi e avvicinandosi ad una economia pianificata, che produce in funzione delle necessitá espresse anziché del mercato”.

Secondo la dichiarazione che Urgenci, la rete internazionale delle CSA, ha sottoscritto ad Ostrava (Repubblica Ceca) nel 2016, le CSA sono “partenariati diretti basati sulle relazioni tra più persone e uno o più produttori agricoli, che condividono i rischi, le responsabilità e i benefici dell’agricoltura, sottoscrivendo un accordo vincolante a lungo termine”. Questo porta ad identificare gli elementi essenziali di una CSA nella presenza di un accordo, vincolante, reciproco, di medio-lungo termine (almeno un anno), che porti chi il cibo lo consuma a condividere una parte del rischio imprenditoriale degli agricoltori e i produttori a condividere una parte delle decisioni di gestione aziendale con i partecipanti “mangiatori”.

In Naturalmente dal Trentino, ciò avverrà in queste modalità:

- il consumatore, assistito dal produttore, definirà sin da subito il suo fabbisogno annuale.

- Il rapporto tra consumatori e produttori prevederà un prefinanziamento (che in questa fase di sperimentazione sarà simbolico) da parte del consumatore.

- i “mangiatori” parteciperanno alla vita delle aziende, tramite visite, eventi e collaborazioni.


La partecipazione alla CSA è ora aperta a tutti i “mangiatori” interessati. In caso di interesse bisogna inviare una email a: nutriretrento.fase2@gmail.com


Chi siamo:

Stefania Lusuardi, Maso Canova

Marco Tasin, Azienda Agricola Marco Tasin

Barbara Tomasi, Ortofloricoltura Tomasi

Diego Beozzo, Cà de l’Albera

Maddalena Stelzer, Maso Martis

Nadia Mittesteiner, Aneghe Taneghe

Stefania Gaiotto, Maso al Sole

Andrea Sartori, Azienda Agricola Biosaor

Gianni Tavonatti, Azienda Agricola Tavonatti Gianni

Elisabetta Monti, Azienda Agricola La Fonte

Giorgio Perini, Agricoltura Selvaggia e Superfood

Marco Casagranda, Azienda Agricola Le Mandre


Con il supporto di:

Alessandra Piccoli, Libera Università di Bolzano

Mattia Andreola, Università degli Studi di Trento – Progetto SATURN

Francesca Forno, Università degli Studi di Trento - Nutrire Trento

Paola Fontana, Comune di Trento – Nutrire Trento

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